Sicilia isolata: le ferrovie tagliano tutti i "lunga percorrenza"

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L’allarme lo ha lanciato la Fit-Cisl Sicilia: “a una prima visione del nuovo orario – spiega una nota del sindacato – ha la conferma di come nessuno degli attuali collegamenti diretti dalla Sicilia a Milano, Venezia e Torino resisteranno alla scure dei tagli”. Sembrava una ennesima indiscrezione, di cui si sperava in una pronta smentita da parte della Direzione Trenitalia.

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Secondo la Fit-Cisl, nel settore Servirail dei treni-notte (quelli cioè a lunga percorrenza), 82 lavoratori messinesi saranno licenziati tra meno di un mese. Ma la soppressione di sei treni in Sicilia e due in meno che traghetteranno lo Stretto giornalmente avranno ripercussioni sul settore per circa 100 unità.

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È paradossale ma emblematico il fatto che a un treno Intercity, una volta modello di puntualità ed efficienza, sia fatta percorrere la tratta Messina-Palermo in 4 ore 25 minuti con una velocità media di 52 km/h; mentre lo stesso tragitto è ricoperto da un treno regionale in 2 ore e 30 minuti al doppio della velocità media Intercity. Evidentemente una scelta operata per allungare artificiosamente le percorrenze con il chiaro ed unico intendo di affossare il servizio notte.

Fin qui le considerazioni del sindacato. Abbiamo provato una rapida quanto efficace verifica simulando la prenotazione di alcuni biglietti direttamente dal sito Trenitalia. Una prenotazione sul treno Intercity Catania-Milano per il 23 novembre e tre prenotazioni (da Catania e Palermo verso Milano, Torino e Venezia) per il 12 dicembre. Ricordando che il nuovo orario invernale entrerà in vigore il giorno 11 dicembre.

L’esito è quantomeno sconfortante. Tutti i treni si fermeranno al centro Italia, obbligando il viaggiatore a trasbordare su treni Freccia d’Argento o Freccia Rossa. Al disagio per il personale Trenitalia in esubero si aggiunge, peraltro, il raddoppio del prezzo del biglietto su ogni tratta. Per fornire poi un servizio che nessuno qui ha richiesto e che molti non potranno permettersi. Con tutti i disagi, che gli stessi treni “fiore all’occhiello” del gruppo Trenitalia, non sono in grado di dissipare. Dagli improvvisi scioperi al trasbordo dei bagagli.

Rapido il confronto: l’Intercity Catania-Milano C.le 1922 costa oggi 93,30 € e impiega 17.47 ore. Dal 12 dicembre lo stesso treno con cambio obbligato a Napoli su Freccia Rossa impiegherà non meno di 12 ore e 16 minuti ma avrà, nel migliore dei casi, un costo pari a 145 € (in seconda classe). Che diventano 195 € qualora si scelga di effettuare la seconda parte del viaggio in prima classe.

Appare quasi superfluo commentare come ogni compagnia aerea consenta ormai, prenotando nei giusti tempi, di affrontare lo stesso viaggio sia all’andata che al ritorno. Con tempi minori, comodità e assoluta sicurezza. Peccato che il treno resti il mezzo più ecosostenibile. Ma certo di questo a Trenitalia e al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti probabilmente non interessa. Il budget rimane il problema principale. Investire su un inutile TAV pare più utile.

Luigi Asero

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